LABORATORI DI CITTADINANZA ATTIVA
appuntamenti autunnali per ospiti richiedenti asilo

OTTOBRE/NOVEMBRE 2020 – CUNEO

Miriam Castellino, educatrice della Cooperativa Momo, ci spiega l’iniziativa:

“Il progetto Siproimi rappresenta la rete di enti locali che promuovono e realizzano progetti di accoglienza a favore di persone titolari di protezione internazionale.

L’integrazione con e nel territorio dei beneficiari accolti è uno dei principali obiettivi del progetto. Questo ci ha spinto a chiedere una collaborazione con l’associazione Spazio Mediazione e Intercultura al fine di realizzare un ciclo di incontri che abbiamo chiamato “laboratorio di cittadinanza attiva”. L’obiettivo di questo laboratorio era quello di offrire ai nostri ospiti uno “spazio” di confronto su tematiche quali: il razzismo, la discriminazione, l’importanza dell’apprendimento della lingua italiana, l’attivazione personale, ecc, partendo proprio dalle esperienze vissute direttamente dagli ospiti. Tale confronto, si spera, possa essere occasione di apprendimento e di acquisizione di una maggiore consapevolezza al fine di consentire alle persone accolte all’interno del nostro progetto, di essere protagonisti e promotori del loro inserimento sociale ed integrazione con il territorio.

Abbiamo chiesto la collaborazione dei mediatori interculturali perché riteniamo fondamentale la loro presenza come ponte tra culture diverse: quella di provenienza dei beneficiari e quella italiana nel quale oggi vivono.”

Le mediatrici interculturali, coinvolte nella realizzazione dei laboratori, Lamyaa El Maniyani (del Marocco) e Favour Isemin (della Nigeria) raccontano:

“Prima di tutto vorremmo fare una premessa: il fatto di poter entrare nella vita delle persone, nel loro passato e nelle loro disgrazie (perché molti di loro hanno avuto un viaggio  di incontri sfortunati) in questo laboratorio di cittadinanza attiva abbiamo cercato, partendo da noi stessi di raccontare le nostre storie di immigrazione (come cittadine e come mediatrici). 

Con questo metodo siamo riuscite a far sentire i ragazzi che hanno partecipato a loro agio e a sentire alcuni dei loro racconti riguardanti il loro viaggio e tutto ciò che hanno incontrato nel loro percorso. Siamo riuscite a capire che in fondo i problemi sono quasi tutti gli stessi per quanto riguardano i percorsi di integrazione: uno degli esempi è l’atteggiamento di alcune persone con pregiudizi verso gli immigrati. Per questa problematica abbiamo cercato di dare loro degli imput per poter frequentare un corso di italiano, anche perché uno dei loro più grandi problemi resta quello di non poter dire la propria o rispondere per colpa delle barriere linguistiche. 

Inoltre abbiamo parlato anche delle loro culture e di quella italiana in modo da dare loro un’idea sulla vita quotidiana in Italia. 

Infine abbiamo colto una partecipazione molto positiva e abbiamo percepito la loro voglia di fare anche altri laboratori simili in cui possono sia affrontare insieme a noi le loro problematiche e i vissuti sia avere dei confronti dalle persone che sono state nella stessa situazione.”